Review e metanalisi del respiratore meccanico di Abba

Review e metanalisi del respiratore meccanico:

  • Corretti i criteri FINER.
  • Corretta la comparison con Siemens SERVO ma attenzione agli errori beta – falso negativo.
  • Controversia di attribuzione. Non tanto sull’esposizione, quindi in termini di utilizzo lessicale (ctrl c + ctrl v su PubMed) ma concettuale.
  • Lo Study Design non risponde completamente ai criteri PICO (esempio: c’è il test in pressure supported ma non si capisce l’outcomes).
  • Il paragrafo Electronics ha propensity score matching.
  • Misure di esito: non si determina progresso ed efficacia e non si capisce se si presenta l’odds ratio.
  • Il test è a distribuzione parametrica con metodo grafico, manca la valutazione del test Shapiro Wilk.
  • Sono trial randomizzati o crossover? L’intervento è stato assegnato in modo casuale?
  • Manca il pre-test e post-test dei partecipanti allo studio e quindi la Likert Scale.
  • Limiti nell’autovalutazione (bias)
  • I summary plot non rispondono ai Criteri di Hill (forza di un’associazione).

Conclusione: il respiratore meccanico non è conforme alla Piramide dell’Evidenza.

LMP e Internal Tandem Duplication (ITD)

LMP e Internal Tandem Duplication (ITD)

Verifica l’elettroforesi dell’LMP (per provare se scatenata in buona istanza da un disturbo metabolico) e se la colorazione si deposita solo al livello del nodo con le croci di Ranvier senza ricorrere all’analisi del liquido cerebrospinale (decisiva all’insorgenza della malattia ma non può essere una prassi ripetitiva costante: sia per costi che per ingerenza sul paziente).

Modello di interrogazione ottica di elettrofisiologia meccanica per la riduzione delle onde delta nel casi di LMP

Modello di interrogazione ottica di elettrofisiologia meccanica per la riduzione delle onde delta nel casi di LMP

Per verificare la possibilità di una riduzione delle onde delta nei pazienti con diagnosi di LMP, avvalersi non dei dati estratti dall’impulso neuronale, ma effettuare un primario tentativo sul lemnisco (il neurone potrebbe risultare fuorviante per velocità e frequenza di trasmissione).

Suggerisco la ricerca a partire dall’individuazione di un fascio singolo afferente che convogli sempre al talamo (trigemino è uno dei più sensibili) quindi sempre impulsi di attivazione del sistema che sono di tipo ascending reticular.

Effettuare quindi il retrieval di una sequenza di immagini (step di multi acquisizione) da ecg eeg etc, caricare il dataset su un software esistente a disposizione senza effettuare alterazione sulle stesse o modifiche di settaggio (esposizione, shutter, lightpath e altre configurazioni: tenere dunque la sequenza di immagini con un threshold immodificato rispetto ai dati forniti da ecg / eeg o simili) ma definire la medesima area di intervento per tutto il dataset in esame e registrare i dati nell’istogramma.

Una volta identificata l’area di acquisizione e caricato il dataset, lanciare lo script “Delta Reduction” che in pseudocodice dovrebbe essere una sequenza di comandi come segue (comunque basato sul binomio Dialog-Listener):

img = IJ.openImage(“add source image”);

img_lemniscus = img.getProcessor();

img_lemniscus.snapshot();

listener = new DialogListener() {

dialogItemChanged : function(da, event) {

delta = da.getNextNumber();

img_lemniscus.reset();

img_lemniscus.delta(delta);

img.setProcessor(img_lemniscus);

da.repaint();

return true; }

};

da = new GenericDialog(“Delta Adjuster”);

da.addImage(img);

da.addSlider(“Delta:”, val1, val2, va3); /punto da verificare con parametri alla mano/

da.addDialogListener(listener);

da.showDialog();

In questo modo dovrebbe essere possibile identificarne il gap effettivo e intervenire sullo stesso.

Salvare e caricare i risultati del primo dataset e compararli col secondo

Area Min Max
1 …

2 …

3 …

Verificare quindi il caso di studio su più pazienti con Leukoencefalopatia multifocale progressiva.

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