Photo @capochiani

Nel mio ultimo post avevo scritto una lunga dissertazione circa chiarimenti e lo stato dell’arte dell’account.

A quanto pare, l’agire esterno – virtuale e non – vostro soprattutto, ha cambiato e migliorato decisamente lo scenario.

Riassumendo quindi, i risultati principali che abbiamo riscontrato sono:

  • quanto la maleducazione e certa gente possa toccare il fondo (capitan ovvio)
  • una standing ovation clamorosa e silenziosa della didattica
  • uno spirito genitoriale meraviglioso degno dei Capolino da parte mia e di Michele: spirito e agire che non avevamo mai testato e provato precedentemente.

Insomma, quello che sembrava un flop, si è rivelato un successo: fuori e dentro il web.

E’ tanto che voglio lasciare questo account. Mi ha legata per tanto tempo. Ma non sono questo, e proprio per questo, lascio l’account in ottime mani.

Il mio successore, che ha un nome e cognome (forse, non lo saprete mai) andrà avanti. Per cui lascio anche questo spazio come Frodo lascia il suo libro a Sam prima di andare. #thegreyheavens

Articolato come se fosse un’odissea di Edmond Dantes (grazie a chi mi ha regalato il libro, addirittura in francese e divertentissima la battuta su Mercedes – il riferimento è al SUW, non ad altro), il mio tempo qui, è finito.

E’ iniziato tutto solo con Microsoft, con il #MSAvocuddle e il #peralcunièdadperaltridnd due campagne interconnesse, e poi dirottato su altro, perchè io, del resto, sono altro. Inevitabilmente. Probabilmente alcuni si sono sentiti direttamente o indirettamente colpiti o coinvolti dai miei post, alcuni forti, altri che non hanno nulla di personale, altri ancora decontestualizzati. Ma questo lavoro di pulizia è servito. Ahimè, è servito.

Purtroppo ci sono forme di mobbing enorme. Nel contesto web e scolastico, quasi più che sul lavoro reale. Qui e anche in altre forme, si cerca di fare pulizia per un contesto più gradevole. Da locale a universale dove possibile “Pulizia”, nelle menti. Usando citazioni, film, un po’ di fantasy e comicità (è proprio il caso di dirlo, non ci resta che piangere).

  • Se di giochi di ruolo si tratta, quello della mamma e papà è stato effettivamente un passo più lungo della gamba perchè destrutturato in partenza. Pensavo di averlo concluso e assodato bene, ma le vicende reali non me l’hanno consentito. Quindi questa missione qui, “cerchiamo il papà” confermiamo, è fallita. #peralcunièdadperaltridnd
  • Il coinvolgimento bille.boo, è stato a lungo un mio tentativo di “salvezza” per il suo blog dietroschermo. Io ero, invece, davanti allo schermo. Io, a differenza sua che sembra e finisce per per risultare il personaggio buono di questo contesto, ho affrontato l’altro lato oscuro di DnD: a qualcuno questo compito ingrato doveva pur toccare.
  • Trattazione del tema/post dei “Doni della Morte”. Ordunque, sveliamoci: io sono i doni della morte. La rappresentazione codificata delle triadi, esiste in ogni contesto. Nel bene, e nel male. Qui si è cercato di estorcere il male. Il primo caso di triade emerso è stato quello applicato all’Ingegneria Meccanica (dove BilleBoo per clonazione si sarà sentito direttamente coinvolto in termini umani e personali) ma non è il centro del mondo. Perchè esiste un altro contesto clone. Basta vederlo. E io li ho trovati tutti (lo so, sono più brava di Hermione). Premesso il fatto che comunque con gli ingengeri ci lavoro, non sono del tutto figlia loro. La sono, di “adozione”.  Ma solo di alcuni. Ho conosciuto il lato negativo dell’Ingegneria, quelli che ti clonano e buttano via, ma non è un discorso assoluto. Proprio per questo, devo ricordarvi che ho una missione, e la mia missione non è l’ingegneria meccanica, elettronica, gestionale che sia. Condizione che mi mette in una posizione antitetica (bah) che non vuol dire non stimare o aver bisogno del lavoro altrui. Anzi: è solo un problema di ruoli. Ognuno di noi vede il buono nel proprio slot, non rendendosi conto che esiste una potenziale altra faccia della medaglia in ogni contesto. L’ obiettivo è SEMPRE creare una società migliore dove possibile. Ci coinvolge tutti, perchè tutti a questo aspiriamo per star bene nel nostro piccolo orticello. E’ sempre quello l’obiettivo. Per chi c’è stato prima di noi, di cui portiamo gli effetti, per gli attuali contesti di una generazione che cresce con una velocità stratosferica, e per il futuro. Insomma, per farla breve, in realtà ne trovere sempre due: uno che difende, uno che attacca. Uno che parte, uno che ritorna. Il dramma, è sempre questo: un dramma non assoluto, perchè a tutto questo c’è una fine. Un lato di noi deve sempre “morire”. O meglio, trasformarsi in altro.
  • La crescita con MSAvocuddle, che poi ha poco a che vedere con il concetto di giurisprudenza, è un tassello molto controverso. Io non detto legge, non ho competenze, anzi, uno dei miei più grandi affetti è proprio legato alla legge. Per cui, non sono ostile a quel mondo. Anzi (se solo mi conosceste). Ma c’è marcio ovunque. Siamo qui oggi, adulti per questo. E abbiamo tutti bisogno dell’altro. Nessuno indispensabile, ma tutti facenti parte di un ingranaggio importante.

Grazie a chi ha attivamente contribuito ad aiutarmi a portare questo fardello, che cedo molto volentieri, in un contesto sociale marcio. Grazie all’Arma dei Carabinieri, grazie a chi si è messo in discussione. Grazie (ecco questo magari è sarcarmo) a chi mi ha lasciata in croce da sola.

Un giorno, a posteriori, anche se c’è qualcuno che può avermi odiata (addirittura!) sul momento, mi ringrazierete per tutto questo.

Buoni sentieri e auguri,
Francesca