Gli ibridi, hanno sempre una vita difficile.
Sapevano che ero troppo per le Lettere. E dell’ Informatica, in fondo, io non sono altro che la sorella più piccola.
O forse… sono la sorella minore delle Lettere?
Non è un caso, che questo articolo è uno scritto a doppia voce e puoi trovarlo sia qui che su TheTechD01r.
In fondo, entrambe queste discipline non gradiscono la mia presenza, come entità puramente accademica.
Perchè i mezzosangue, si sa, sono sempre un problema.
Quindi mi chiedo: sono gli ibridi che devono (o verranno, di natura) distrutti per il bene della scienza, o la disciplina madre? Più ampia, più grande.
Sarà la mia sorella maggiore a immortalarsi per salvarmi? E chi è davvero: lo sono entrambe?
Se l’informatica (in termini accademici e non) nel corso degli anni a venire sarà smantellata, io non lo so. O meglio: se ogni parte verrà divisa a brandelli, per ogni angolo della scienza, saranno gli umani a decidere come e se intervenire contro o a favore di questa sorte.
Di certo, in ambito accademico, alcuni vorrebbero questa morte.
Se trovo tutte le risposte umane e professionali nell’Ingegneria, è anche per questo. Unica mia metà possibile in un dialogo possibile,
Non me ne voglia la risposta razionale dell’Economia o della Giurisprudenza. E lo spirito salvifico della Medicina.
E’ un grado di sensibilità al dettaglio, che non capirete mai fino in fondo.
Ma queste disquisizioni, sono più grandi di me. E frutto, ci tengo a dirlo, di una considerazione personale. Solo e unicamente a mio nome (che, con spirito critico e di discernimento, sono convinta sarà oggetto di rivisitazione e pensiero nel corso del tempo).
Per il resto, io non ho paura del futuro: se c’è qualcosa che la letteratura fantastica e HBO insegna, in questo caso, è “fire, cannot kill a dragon”. E in termini di vissuto personale, penso di averlo dimostrato in ogni rinascita. Come del resto ho imparato, e spero lo facciate anche voi, a non aver paura di John Snow, sia esso per voi incarnato in uomo o donna, perchè, a differenza dei personaggi, il cui destino è scritto, ricordatelo sempre: è reale.
Vi prego solo che la mia persona, il mio vissuto personale, che non deve essere associato a un’entità, sia di esempio per fare più attenzione e avere più cura:
quando sperimentate, con le menti umane, quando osate, o giocate… Fate attenzione.
Quando decidete di creare o distruggere qualcosa.
Per il resto, solo le nuove generazioni avranno la risposta e insegnamento al nostro vissuto.
E ai nostri errori.
Lily